Tutti i piercing, subito dopo la loro applicazione, tendono a gonfiarsi e a dare qualche leggero fastidio. Questo è più che normale considerando che la pelle viene forata da parte a parte, creando una vera e propria ferita che necessita del giusto tempo per guarire.

Oggi, insieme, vedremo un particolare tipo di piercing, quello al sopracciglio e analizzeremo le sue caratteristiche soffermandoci in particolare sulla comparsa di lividi ed ematomi nella zona interessata.

Se ti è comparso un livido subito dopo aver praticato il foro sicuramente ti sarai spaventato e ti starai chiedendo se è una reazione normale. Ora cercheremo di trovare una risposta a questa domanda.

Il piercing al sopracciglio: pro e contro

Il piercing al sopracciglio fa parte della body modification meno estrema. Questo particolare foro è molto semplice da fare (questo non vuol dire che bisogna farlo da soli, sia chiaro) e comporta pochissimi rischi. Un piercer professionista lo applica velocemente e con poca fatica. Chi decide di farlo va incontro a pochissimo dolore e una facile guarigione quasi del tutto priva di rischi di infezione (i casi registrati, infatti, sono davvero pochi)

Fin qui, quindi, tutto bene. Pare avere solo lati positivi ma ne esiste anche qualcuno negativo. I contro di questo piercing riguardano principalmente il sanguinamento e la presenza abbastanza persistente di ematomi.

Piercing al sopracciglio con livido: è normale?

Appena fatto il foro capita di vedere, in men che non si dica, oltre al normale gonfiore dovuto dal piccolo trauma subito dalla zona, la comparsa di un ematoma che coinvolge il sopracciglio. Questo fatto è assolutamente normale. Tutti coloro che decidono di fare questo piercing vanno incontro a questa piccolissima controindicazione.

E’ quasi anormale che il livido non compaia. Se, quindi, tornando a casa hai notato un antiestetico ematoma vicino al tuo nuovo piercing non ti devi preoccupare, in poco tempo scomarirà e lascerà spazio unicamente al tuo gioiello.

Cosa fare in caso di ematoma?

Considerando che la sua comparsa è normale, bisogna unicamente procedere con la cura del piercing seguendo i consigli del proprio piercer. Quindi bisognerà, in linea di massima, applicare esclusivamente una soluzione salina per tenerlo bello pulito. Oltre a questo non bisogna seguire grandi procedeure. Nell’arco di 8 settimane il piercing sarà completamente guarito e nel diro di 12 mesi il foro sarà fisso, nel senso che anche rimuovendo il gioiello rimarrà sempre aperto.

Cosa fare se l’ematoma non va via?

Se è passato molto tempo dall’esecuzione del foro e l’ematoma non accenna a scomparire bisogna correre ai ripari. La prima cosa da fare è recarsi dal proprio piercer a chiedere consiglio, solitamente lui sa cosa fare in questi casi.

Se il piercer non avesse risposte adeguate, allora, bisognerà recarsi dal proprio medico di fiducia o da un dermatologo, che saprà sicuramente eseguire una diagnosi e procedere con una cura nel migliore dei modi.

In qualsiasi caso niente panico, la persistenza di gonfiore o ematomi, di solito, non comporta gravi rischi per la salute e normalmente non richiede di togliere definitivamente il piercing dopo tutta la fatica fatta per averlo.

Un altro consiglio è quello di non procedere assolutamente con diagnosi fai da te, applicando lozioni o creme sul sentito dire di amici o parenti. Diciamocelo: conosciamo tutti qualcuno che ha fatto un piercing, gli si è infettato e, a detta sua, è riuscito a curarlo con la crema tal dei tali (senza spendere soldi in medici). Diffidare sempre dal fai da te quando non si hanno competenze in materia medica. Si rischia inutilmente di far passare del tempo convinti di migliorare la situazione e ritrovarsi, invece, con un piercing che continua ad essere dolorante, gonfio e livido. Meglio affidarsi sempre ai professionisti del settore.