Il rischio di incappare in infezione e febbre subito dopo aver praticato un nuovo foro per un piercing, in qualunque parte del corpo questo sia stato applicato, non è così remoto – in quanto si tratta comunque di un’operazione che va ad introdurre un corpo estraneo nel nostro organismo – ma nemmeno così frequente. Per capire se sia il caso o meno di allarmarci per la situazione bisogna anzitutto guardare alla gravità dei sintomi, a partire da una valutazione del momento della loro insorgenza. La probabilità che sia stato il piercing a provocarci l’insorgere della febbre è assolutamente plausibile, ma non è detto che ogni febbre dopo l’applicazione di un piercing dipenda automaticamente da questo.

Piercing, infezione e febbre: quando è il caso di preoccuparsi?

Esempio di lieve infezione da piercing all'orecchio
Esempio di lieve infezione da piercing all’orecchio

Valutiamo sempre bene quale è il nostro stato di salute effettivo seguente all’applicazione del piercing, così da capire meglio se la profilassi da seguire possa essere quella di un comune stato febbrile dell’organismo, o se, invece, sia il caso di rivolgersi ad uno specialista.

Non è automatico che una febbre insorta dopo l’applicazione di un piercing possa dipendere da un’infezione seguita alla perforazione dell’area interessata; potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza, e conoscere il proprio stato di salute esistente prima dell’applicazione è importante per capire se, la febbre seguente, sia direttamente legata o meno all’operazione di bucatura. Laddove si abbia il sospetto o la certezza che la febbre sia stata causata da un’infezione al piercing, procediamo con le dovute precauzioni per superare al meglio la situazione.

Laddove la febbre da infezione al piercing sia alta solo di qualche decimo, allora siamo di fronte ad una normale reazione dell’organismo all’infezione che ha colpito l’area della perforazione; non c’è da preoccuparsi, ma nemmeno da sottovalutare la situazione. Lasciamo che le difese immunitarie facciano il loro corso, ma aiutiamo il nostro organismo attraverso quelle normali azioni che facciamo nostre per affrontare una febbre comune, senza andare nel panico o spaventarci più del dovuto. Un consulto medico è sempre una mano d’aiuto, ma nei casi più lievi può anche essere evitato.

Piercing e febbre alta: come affrontare l’infezione

Esempio di infezione da piercing estesa a naso e bocca
Esempio di infezione da piercing estesa a naso e bocca

Caso diverso quando lo stato febbrile accusato in seguito all’applicazione del piercing superi i livelli di tollerabilità, e raggiunga o superi i 38°. In questo caso, la reazione dell’organismo, per quanto normale, la si deve ad un’infezione più aggressiva, che non deve essere assolutamente trascurata e che ha bisogno di essere affrontata il prima possibile, onde evitare ulteriori complicazioni.

Inutile dire che la strada immediata da prendere sia quella indicata dal proprio medico di base, a cui bisogna rivolgersi al più presto spiegando nei dettagli e con completezza l’insorgenza dei sintomi e le cause che crediamo siano correlate. Potrebbe accadere che, al manifestarsi dell’infezione, le possibilità di contattare il nostro medico di base per ottenere un consulto professionale non ci siano, o comunque non nell’immediato; in questi casi, rivolgersi al più vicino pronto soccorso è fondamentale, onde evitare ulteriori ritardi che di certo non gioverebbero alla nostra salute.

Anche nei casi più gravi, comunque, seguendo correttamente le indicazioni mediche è possibile superare febbre e infezioni da piercing nel giro di qualche giorno, senza che le stesse si trascinino inutilmente per giorni e giorni. È pur vero però che la strada migliore sarebbe quella di evitare che l’infezione possa insorgere, ed in tal senso prestare un occhio alla prevenzione è di importanza assoluta.

Piercing, febbre ed infezioni: consigli per una corretta prevenzione

Prevenire è meglio che curare, recita un vecchio adagio, e nei casi di febbre ed infezione da piercing questo assunto è di assoluta importanza.

C’è un’importante precauzione che dovrebbe essere presa di procedere con l’applicazione del gioiello, a cui però, curiosamente, non sempre viene prestata la giusta attenzione. Recarsi in uno studio professionale, dove le norme igieniche vengono rispettate a trecento sessanta gradi, potrebbe rivelarsi inutile se ci si presenta in uno stato di salute non ottimale.

Stare bene fisicamente, essere in ottima forma fisica prima di procedere con la perforazione e l’applicazione del piercing è di vitale importanza se non si vuole incappare in sgradite complicazioni. Questo dipende essenzialmente dalla capacità del nostro corpo a reagire al piccolo trauma che, inevitabilmente, accuserà il nostro organismo, ma anche e soprattutto alla difesa che il nostro sistema immunitario può mettere in atto una volta conseguita una qualche forma di infezione. Insomma, più in salute si è e meglio si reagisce alle infezioni, con conseguenti minori effetti indesiderati ed una eventuale convalescenza più rapida e meno dolorosa.

Buon professionista e giusti materiali per un piercing senza infezioni e febbre

Partendo dal presupposto che, come appena spiegato, allo studio del piercer è sempre consigliabile recarsi in buono stato di salute, è pur vero che questa, poi, non deve essere messa in pericolo da “dimenticanze” igienico-professionali del professionista a cui ci rivolgiamo.

Bando alle improvvisazioni: uno studio valido, dalla professionalità comprovata e che segue le giuste norme igieniche è fondamentale per eludere il rischio infezioni, riducendone al minimo le probabilità di insorgenza. Niente infezione e dunque niente febbre, ma anche con i materiali è sempre meglio non risparmiare in qualità, col doppio beneficio di una lunga durabilità e tollerabilità accompagnata da una ridottissima possibilità di cadere in inutili complicazioni.

Quando ci si siede nello studio professionale per farsi applicare il nuovo piercing, è bene informare il professionista che abbiamo di fronte di tutte le eventuali allergie ed intolleranze che abbiamo, e che potrebbero rivelarsi arma a doppio taglio durante o dopo l’operazione. Infezioni e febbre da piercing sono infatti più comuni laddove si utilizzino gioielli e materiale applicativo di scarsa qualità, rudimentali o non adatti alle zone del corpo interessate.

Gestire febbre, infezione ed allergia causate da un piercing sarebbe una combo che di certo non ci farebbe godere della nuova applicazione, con conseguenti ed eventuali reazioni psicologiche che potrebbero anche portarci a rifiutare il foro o il gioiello appena ottenuto. Muoversi con buon senso è la migliore arma di prevenzione.