Sono stati effettuati molti studi per scoprire, e capire, se i piercing possono arrecare danni seri. Uno di questi, realizzato dalla Nienke Hennequin-Hoenderdos in collaborazione con l’Università di Amstedam, ha portato alla luce conclusioni non molto positive. L’attenzione dei ricercatosi si è concetrata principalmente sui piercing alla lingua e alle labbra e sui relativi danni che essi possono arrecare ai denti e alla lingua stessa. All’interno di questo articolo analizzeremo meglio questo e altri studi per capire che tipo di pericolo si presenta a chi decide di praticare comunque questi fori.

I danni causati dal piercing alla lingua e ai denti

Lo studio ha suscitato molte critiche ed è stato considerato metodologicamente incompleto ma nessuno nella comunità scientifica ha messo in discussione il risultato finale. Insomma, dobbiamo convivere con la consapevolezza che i piercing arrecano danni consideravoli alla salute orale.

Procediamo con qualche dato per capire in cosa consistono questi danni:

  • Uno dei primi problemi che si riscontrano è quello della recessione genvivale, nel quale, in poche parole, le gengive si ritirano scoperrchiando la parte del dente (collo del dente) che dovrebbe trovarsi al di sotto, appunto, della gentiva. Questo danni è stato riscontrato nel 50% delle persone con piercing al labbro (in differenti posizioni) e nel 44% delle persone con piercing alla lingua. Il problema è dovuto principalmente allo sfregamento della parte interna del gioiello metallico contro la gengiva.
  • Un altro problema è lagato alle lesioni dei denti, termine generico che comprende rotture, scheggiamenti, fratture e abrasioni. Il problema è stato riscontrato nel 26% delle persone con piercing alle labbra e, in percenturale più alta, 37%, nei casi di persone con piercing alla lingua. Questo è dovuto, soprattutto nel secondo caso, allo svitamento del gioello e della conseguente masticazione della pallina.

Statisticamente, quindi, i piercing al labbro quadruplicano le normali possibilità di incorrere in recessione genivale e i piercing alla lingua raddoppiano la possibilità di fratturarsi i denti. Bisogna tenere conto di queste informazioni prima di procedere con un piercing e, nel caso in cui si decida di farlo lo stesso, bisogna assumersi i rischi che la pratica comporta.

Come ovviare questi problemi?

In primis bisogna considerare che è impossibile eliminare del tutto questi problemi, il rischio di danneggiare denti e gengive, nel caso di piercing, aumenta sempre e comunque.

Si possono, però, adottare alcuni accorgimenti che limitano leggermente il rischio. In pratica, scegliendo materiali adatti, è possibile nel caso di piercing alle labbra, limitare un po’ il rischio di recessione gentivale.

Questi materiali devono essere levigati e non porosi. E’ possibile scegliere insieme al piercer quello più indicato e monitorare regolarmente le gengive per vedere se si notano cambiamenti visibili.

Cosa fare se il danno è già presente?

Hai un labret e ti sei appena reso conto che la tua gengiva, nel punto in cui il gioiello tocca, è più bassa rispetto alle altre? Niente panico, ora vedremo come procedere.

Per prima cosa è consigliabile recarsi dal proprio odontoiatra e in seconda battuta contattare il proprio piercer.C’è la possibilità, in questo caso, che sia necessario rimuovere il piercing per un periodo di tempo limitato oppure permanentemente. Questa decisione sarà presa principalmente dall’odontoiatra. In base alla gravità della situazione, al posto di incorrere in una recessione gengivale grave, che può causare oltre al lato estentico altri danni, è meglio procedere eliminando il piercing e scongiurando il problema.

La ricostruzione della gengiva (nei casi molto gravi) può costare davvero molto ed è una pratica abbastanza spiacevole da attuare. Eliminando il problema alla radice, cioè eliminando il piercing, difficilmeete la gengiva tornerà come era prima ma almeno eviterà di ritirarsi ulteriormente e di aggravarsi (comportando, tra l’altro, la possibile caduta del dente in questione).